ABC Framework: come dare feedback

25 mag 2024

Oggi parliamo di una cosa importante: il feedback. Questo articolo è liberamente ispirato ad un video che ho visto recentemente.

Il feedback è quel pezzo fondamentale che fa crescere la nostra creatività e come designer, esso occupa una grande fetta del mio lavoro. Ma darlo non è solo dire “Mi piace” o “Non mi piace”.

Commento in Figma

Il Focus del Feedback

Se il percorso per migliorare come designer richiede il feedback, ma il feedback ci demoralizza e a quel punto non vogliamo più migliorare, qual è la soluzione? Vi è mai capitato? Abbiamo bisogno di un modo migliore per indirizzare il feedback, per fare in modo che ci aiuti piuttosto che sminuirci. È solo questione di prospettiva.⬇️

Prima regola: il feedback va sempre diretto al lavoro, non alla persona che ci ha lavorato.

Questo significa che parliamo della pittura, della canzone, del disegno, dell’app, non del pittore, del cantante, del disegnatore, dello sviluppatore. Così evitiamo di far sentire le persone attaccate e ci concentriamo sul migliorare l’opera.

Coinvolgere le Emozioni

Noi esseri umani esprimiamo costantemente giudizi sulle cose che ci circondano: “Questo è bello!”, “Questo è brutto!”, “Non ci capisco niente!”. Prima abbiamo una reazione emotiva e successivamente cerchiamo di elaborare una ragione, più o meno logica, per quella reazione. Questo è quello che facciamo quando esprimiamo un opinione su qualcosa. Ma, spesso succede che sopprimiamo la parte emotiva e saltiamo direttamente alle prime idee che ci vengono in mente.

Beh, questo è sbagliato. Ciò che proviamo è importante. Tuttavia, ancora una volta, bisogna sapere indirizzare le nostre emozioni a specifiche parti della creazione che stiamo valutando. Reagiamo, connettiamo le emozioni alla creazione e infine possiamo suggerire miglioramenti.

Questo metodo rende il feedback: specifico, pratico e utile.

ABC Framework

Quindi il feedback dovrebbe partire dalle nostre emozioni. Da qui nasce l’ABC Framework:

  • A – Cosa ci Affascina?

  • B – Cosa è Banale?

  • C – Cosa ci Confonde?

  • _ – Cosa manca?

Bisogna iniziare con il piede giusto. Il feedback dovrebbe sempre cominciare con un po’ di positività. Tipo “Wow, questa parte è fantastica!” e cerchiamo di razionalizzare, elaborando un perché quella parte ci piace. Prima di iniziare a puntare il dito su ciò che può essere migliorato.

Con la seconda domanda, ci chiediamo cosa per noi è noioso. Se qualcosa è poco coinvolgente, ha poco impatto o valore nel perseguimento dell’obiettivo. Cosa per noi non ha alcuna utilità e essenzialmente cosa andrebbe rimosso. Quindi chiediti: “Qual è l’obiettivo?”, “Quali sono le aspettative?”.

Con la terza domanda poniamo la nostra conversazione su un discorso di Chiarezza. La chiarezza, intesa come comprensibilità, in ciò che si progetta o si crea dovrebbe essere la prima priorità di ogni designer. Qui si parla di argomenti come la gerarchia visiva o la coerenza delle informazioni.

E infine ci chiediamo cosa risulta mancante. Cosa potrebbe o sentiamo la necessità di essere aggiunto. Potrebbe essere una semplice sensazione o una richiesta oggettiva.

Punto di prospettiva

Quando creiamo qualcosa manchiamo di distanza e senso di prospettiva necessario per migliorare il nostro lavoro. È per questo che chiediamo feedback, perché il critico avrà naturalmente maggiore prospettiva sulla creazione.

Quando diamo o chiediamo feedback dobbiamo chiarire di quale prospettiva abbiamo bisogno, quale livello di informazioni vogliamo ricevere: vogliamo un’occhiata da vicino, da lontano o da un punto di vista totalmente diverso?

Quando diamo un’occhiata da vicino ci stiamo concentrano sui dettagli: disallineamenti, errori, difetti, incoerenze o piccole aree che necessitano di ulteriore lavoro. Il diavolo è nei dettagli, no?

D’altra parte, se diamo un’occhiata da lontano, stiamo osservando da un punto di vista più ampio: stiamo considerando il contesto generale e la direzione complessiva del lavoro. Questo alto livello non significa che debba essere vago, ma dovrebbe essere altrettanto specifico di quando stiamo esaminando da vicino.

Quando cambiamo prospettiva e guardiamo da un punto totalmente diverso, stiamo osservando il lavoro da un nuovo angolo che ci può portare a preziosi insights e nuove scoperte che possono portare il lavoro a un tutt’altro livello.

Abbracciare la Cultura del Feedback

E infine, diamo e cerchiamo feedback spesso. Non solo una volta ogni tanto, ma regolarmente. E creiamo un ambiente in cui tutti si sentano liberi di dare e ricevere feedback. Solo così possiamo davvero migliorare. Non bisogna aver paura di chiedere o esprimere la propria opinione.

Scritto da Davide E.

Sono un UX designer, creatore digitale e fotoamatore. Mi trovi qui